Il forte oggi

Quando nel dopoguerra si sviluppò l’attività dei recuperanti, per la struttura del Forte Corbin fu una disfatta. Infatti, se le pesanti bombe austriache avevano fortunatamente causanto danni limitati, fu l’azione distruttiva dei recuperanti (che durò per decenni) a smantellare il forte e a ridurlo a un cumulo di macerie. A questo punto lo Stato, non potendo più servirsi di un edificio così compromesso, lo mise in vendita. Fu così che nel 1942 il forte fu acquistato da Emilio Panozzo, contadino di Treschè Conca, e diventò proprietà privata. I primi lavori di recupero iniziarono negli anni Ottanta, realizzati dal figlio del proprietario Severino Panozzo, che si dedicò per decenni al restauro del forte, rimuovendo le macerie che ingombravano completamente la fortezza, liberando la zona dalla vegetazione infestante, ricostruendo parti distrutte e mettendo in sicurezza la fortezza affinché fosse visitabile. In questo modo si è svolto, spontaneamente e quasi inconsapevolmente, il processo di musealizzazione del Corbin, avvenuto con molti sforzi fisici ed economici e senza alcun contributo pubblico.

Il lavoro svolto dai proprietari ottenne un importante riconoscimento nel 1997, quando Alberto Angela scelse il Corbin per girare un documentario con la troupe di Super Quark. Negli anni Novanta il forte si presentava già come un museo all’aperto quasi completamente visitabile e quindi fu riconosciuto come museo storico-militare dalla Soprintendenza di Verona.

In quegli anni la Comunità Montana dei Sette Comuni, ente capofila del Progetto Ecomuseo della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine, avanzò alla famiglia Panozzo la proposta di una convenzione per accedere ai contributi offerti dalla legge n.78/01. Per diverse ragioni i proprietari rifiutarono l’offerta e decisero di continuare il recupero della fortezza a proprie spese come sempre.

La passione nata e cresciuta all’interno della famiglia nel corso degli anni ha garantito la manutenzione e il miglioramento costante di cui necessita una struttura di questo genere. La cura e la musealizzazione del Corbin coinvolgono l’intera famiglia Panozzo, che si impegna continuamente per far sì che il forte sia sempre pulito, sicuro e visitabile sia negli spazi interni, sia negli ampi spazi verdi che lo circondano.

 

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