Scrittori al Forte Corbin

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Ogni estate da diversi anni il Forte Corbin organizza una mini rassegna letteraria. In collaborazione con la Libreria Giunti al Punto di Asiago, quest’anno si avrà il piacere di ospitare diversi autori che parleranno delle loro opere appena pubblicate, ma non solo. Gli appuntamenti si terranno al forte alle ore 15.30 e sono ad ingresso gratuito. Di seguito, le informazioni di autori e opere:

“LA MOBILITAZIONE FEMMINILE NELLA GRANDE GUERRA”
La mobilitazione della società civile durante la Grande Guerra fu essenzialmente mobilitazione delle donne. Rappresentò la più grande prova di partecipazione popolare e coesione civile superata dagli italiani nella loro storia. In quella guerra vinsero infatti i popoli che riuscirono a essere più coesi e partecipi delle imprese dei soldati al fronte. La popolazione italiana, ultima arrivata tra le democrazie europee, diede prova di una capacità operativa che molto spesso supplì alle carenze organizzative dello Stato, ad esempio nella tutela e assistenza dei minori e nei cibi caldi sulla linea del fuoco. Le donne uscirono dalle case e dai ruoli domestici ed entrarono in massa nella vita economica e sociale. Il protagonismo femminile ebbe un’accelerazione e una diffusione che pervase tutte le classi sociali del Nord come del Sud. Non solo madrine di guerra e intellettuali appartenenti alle élites, ma anche donne della piccola borghesia e delle classi popolari: maestre, madri di famiglia per l’assistenza ai figli dei richiamati, donne reclutate per i lavori militari al fronte o nelle città nei laboratori di recupero tessuti, nell’Opera scaldarancio, lana, tutela delle minorenni, ecc., e poi le attrici, le spie, le dottoresse. Una storia che mancava nella storiografia della guerra che, tra l’altro, fu vissuta come la conclusione dell’unità d’Italia.
Paolo Pozzato, docente di storia e filosofia, è un ricercatore indipendente nel campo della storia militare, con particolare riferimento al primo conflitto mondiale. Membro della Società italiana di storia militare, opera nei comitati scientifici di diversi convegni nazionali e internazionali. È membro del Progetto Ortigara sul recupero del patrimonio storico della prima guerra mondiale sulle Prealpi vicentine. Ha pubblicato decine di libri, collaborando in particolare con gli storici Paolo Gaspari e Mario Isnenghi e fornendo contributi significativi alla storiografia della Brigata Sassari durante il primo conflitto mondiale. E’ consulente dello Stato maggiore della Difesa su temi di storia militare. Svolge inoltre l’attività di traduttore, concentrandosi su quella dei memoriali di combattenti austriaci e tedeschi nella grande guerra.
Paolo Gaspari è un editore e storico italiano. Sociologo e libraio a Udine, è noto per aver fondato la casa editrice Gaspari Editore, di distribuzione nazionale, e come storico, in particolare per i contributi sulla battaglia di Caporetto e su molti altri approfondimenti sul tema della Grande Guerra.

“LO STRANO DELITTO DELLE SORELLE BEDIN”
Asiago, la Grande Guerra, la tempesta Vaia. Una comunità apparentemente tranquilla sconvolta negli anni da immani tragedie. È in questo contesto che il luogotenente Gaetano Ravidà conduce due indagini, una per ragioni affettive, l’altra per un ingovernabile istinto investigativo, in una trama che si sviluppa fra presente e passato. Dopo il fallimento del suo matrimonio, il luogotenente Gaetano Ravidà, stimatissimo investigatore dell’Arma, ha lasciato la Puglia e si è trasferito al nord. Ad accoglierlo, la Stazione dei Carabinieri di Asiago, nell’altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sul paese, all’apparenza tranquillo, si allunga in realtà l’ombra di un vecchio caso mai risolto, risalente a sette anni prima: l’efferato omicidio delle sorelle Bedin, archiviato di recente. Qualcuno, tappezzando i muri di poesie di Silvia Plath, sembra però sollecitare la riapertura delle indagini su una vicenda che chiede giustizia. Ma non sarà solo un caso di cronaca del passato a mettere alla prova le abilità investigative di Ravidà. Nel giorno della Grande Rogazione (che lì tutti chiamano Il giro del mondo), una processione che ogni anno si snoda per trentatré chilometri attraverso i sentieri di montagna e che coinvolge la popolazione della zona, un altro brutale delitto scuoterà la quiete dell’altopiano, trasformandola in tempesta. C’è un altro caso però che, insieme al cold case delle sorelle Bedin, chiede giustizia con la stessa urgenza. Ravidá si ritrova in questi luoghi a fare i conti anche con una vicenda personale di respiro collettivo. Suo nonno ha combattuto nella ‘Brigata Trapani’, durante l’‘Offensiva di Primavera’, proprio sull’altopiano di Asiago. E lì è morto, milite ignoto come migliaia di altri giovani combattenti. Sulla selletta del monte Lémerle, durante le riprese di un documentario di History Channel sulla Grande Guerra, vengono ritrovate le spoglie mortali di un soldato italiano e il luogotenente Ravidà si augura, con tutto se stesso, che possano appartenere a suo nonno, volendo assicurare al padre che suo padre non ha mai conosciuto, una più degna sepoltura.
Chicca Maralfa é nata e vive a Bari. Giornalista professionista, è responsabile dell’ufficio stampa di Unioncamere Puglia e della Camera di Commercio di Bari. Ha collaborato stabilmente per anni con la «Gazzetta del Mezzogiorno», scrivendo di cultura e di attualità e per i periodici specializzati «Ciao 2001» e «Music». Per Antenna Sud e Rete 4 (nella trasmissione di Alessandro Cecchi Paone, Giorno per giorno) si è occupata di cronaca bianca e nera. Ha esordito nella narrativa nel 2018 con la commedia nera Festa al trullo, e nel 2021 ha pubblicato il suo primo giallo, Il segreto di Mr. Willer, finalista a vari premi letterari.

“LO CHIAMAVANO ALPE MADRE”
Loris Giuriatti torna a raccontare la montagna e la Grande Guerra attraverso un’eccezionale storia di coraggio, tenacia, amicizia e passione. Dopo il primo incontro con il Monte Grappa, quando era un ragazzino, Angelo è rimasto folgorato dalla meraviglia del paesaggio e dai molti segreti custoditi tra le cime. Ora che è cresciuto, il rifugio di quella prima estate è diventato casa sua e della moglie Carlotta. È autunno inoltrato e la stagione dei turisti è ormai alle spalle quando si presenta da loro un visitatore vestito in felpa, bermuda e sandali: l’abbigliamento meno adatto per salire fin lì. Si chiama Joshua, studia Storia ed è arrivato dall’Austria per cercare di risolvere il mistero di tre oggetti conservati dentro una cassetta di sicurezza: un documento con il sigillo asburgico, la foto della Madonnina del Grappa e un acquerello con una strana frase appuntata. Per Angelo è impossibile non lasciarsi coinvolgere. La scoperta che altri dipinti simili sono sparsi per le baite della montagna dà inizio a una ricerca porta a porta, rifugio per rifugio. Tra osti leggendari, malgari, “recuperanti” e personaggi poco raccomandabili che hanno perso il rispetto per se stessi e per la comunità di cui fanno parte, lui e Joshua finiranno per riesumare una vicenda di più di cento anni prima, avvenuta tra Vienna e il Grappa. Una storia legata a doppio filo con un amore contrastato e un mistero che risale alla Prima guerra mondiale.
Loris Giuriatti, scrittore padovano, è guida ambientale escursionistica. Autore di libri di successo come “L’angelo del grappa”, “L’urlo del male”, “La perla del Brenta” e “Lassù è casa mia”, Giuriatti ha uno stile letterario molto particolare in cui i grandi eventi della storia abbandonano il ruolo centrale di protagonisti, divenendo solo la cornice di tante piccole storie vissute dalla gente comune. Racconti autentici, recuperati dalle memorie dei parenti, narrate spigolando tra rigore storiografico e fantasie romanzate. Nei suoi libri tornano a vivere curiosità e aneddoti di un mondo lontano che ha il suo epicentro nel leggendario Monte Grappa, l’ultimo baluardo della Grande Guerra, scenario emblematico di tanti piccoli grandi eventi epocali.

“DOVE LA SORTE TI HA VOLUTO CHIAMARE”
Un pacchetto di cartoline in franchigia scritte nel 1916 da un ufficiale di Venezia, Angelo Astolfoni detto Nino. Una serie di scoperte che hanno dato a quel ragazzo un volto e ne hanno svelato la vita, le passioni, il profilo morale, le vicende militari. E una ricerca durata diversi anni che ha portato l’autore a consultare documenti, fonti bibliografiche, e le testimonianze conservate negli archivi militari di Roma e Vienna. Questo e molto altro è alla base della stesura di un romanzo che, prendendo a pretesto la vita di Nino, getta uno sguardo sugli ideali e sulle aspirazioni della generazione che si è mossa nel contesto ricco di fermenti culturali della Venezia di inizio ‘900, ma che è stata travolta dalla prima delle tragedie che hanno caratterizzato il “secolo breve”. Un racconto che, senza alcuna concessione alla retorica, rappresenta un tributo alla memoria della nostra Storia.
Paolo Seno è nato a Venezia nel 1959. Nella città natale ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica, e attualmente lavora come Senior Graphic Designer presso un’azienda statunitense. Coltiva da anni la passione per la storia della Grande Guerra. Ha collaborato con varie associazioni, ed è stato invitato a comporre saggi e prefazioni per diverse pubblicazioni. Per la sua opera di ricerca è stato insignito dell’onorificenza Ehrenkreuz concessagli dall’Österreichische Schwarze Kreuz, l’istituzione austriaca che si adopera a livello europeo per il consolidamento della pace.

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